Il Bonsai è un’arte affascinante che combina la conoscenza della fisiologia vegetale con tecnica ed estetica orientale in un modo unico. L’arte del Bonsai ha origine nell’impero cinese, ma è stata successivamente acquisita e perfezionata dai giapponesi per diventare ciò che conosciamo oggi. E’ legata al concetto orientale di seishi cioè l’arte di dare una forma, coltivare e praticare le tecniche più svariate, ma sempre nel rispetto della pianta.
I bonsai non sono degli esemplari naturalmente piccoli, ma vengono coltivati in vaso e cresciuti in miniatura effettuando opportune e mirate potature di rami e radici in modo da limitarne lo sviluppo. I bonsai vengono modellati secondo la filosofia della perfezione giapponese, utilizzando metodi delicati e per nulla dannosi; sono il tempo e le giuste tecniche le uniche componenti che rendono una comune piantina un meraviglioso bonsai.
Per i giapponesi, infiniti amanti del mondo naturale, i bonsai rappresentano la perfezione della natura nel rispetto degli esemplari viventi (che non sono degli oggetti!).
Hai appena preso (o ti hanno regalato) un bonsai e non sai come fare?
Il primo passo è proprio quello di capire con esattezza di che pianta si tratta, identificando la specie. Quindi occorre imparare a curarla nella maniera corretta, cercando di evitare gli errori più comuni. E’ assolutamente consigliato acquistare un buon libro per imparare le tecniche di base ed anche rivolgersi, almeno in caso di necessità, ad uno dei vari Bonsai Club nella propria provincia.
Il bonsai non è quindi soltanto un albero in miniatura, ma piuttosto un esemplare che permette a chi lo osserva di entrare in contatto con lo scorcio di una foresta oppure con la riproduzione di un ruscello contornato da alberi secolari. E’ facile immaginare perché gli orientali definiscono il bonsai come l’unione della natura con l’arte.
L’arte bonsai richiede molta pazienza e la conoscenza delle più comuni norme sulla botanica. E’ inoltre importante avere (o apprendere) il giusto senso estetico e il rispetto per i tempi imposti dalla natura. Solo in questo modo si potranno ottenere dei bellissimi bonsai da far crescere e portare con sè per tutta la vita.
In giapponese la parola bonsai è composta da due sillabe: “bon” (盆) e “sai” (栽). Ognuna di queste sillabe si scrive con un ideogramma (kanji) e possiede il proprio significato. Gli ideogrammi a loro volta si compongono da varie parti chiamate radicali, che danno il significato all’ideogramma stesso.
Il primo ideogramma, “bon” (盆) è composto da due radicali. Quello superiore significa dividere, infatti si vede un coltello che taglia qualcosa in due parti. Quello inferiore significa piatto, contenitore. Assieme assumono il significato di vaso.
Il secondo ideogramma, “sai” (栽) è invece composto da tre radicali. Il primo, quello in alto a sinistra, ha tre tratti e significa terreno, terra. Il secondo, in basso a sinistra, ha la forma e il significato di un albero. L’ultimo radicale è uno strumento da taglio. La loro unione significa coltivare, educare.
Pertanto la parola bonsai in giapponese (e cinese) significa albero coltivato in un vaso.